TORNA ALL'ELENCO ARTICOLITRATTARSI BENE E' UN LAVORO...
18/12/2020 PERFORMANCE

Ho scoperto che l’autocritica spietata non serve a nessuno.
Non serve essere sempre e severamente onesti con se stessi
Il perfezionismo, l’attendere troppo da noi stessi, il voler piacere sempre a tutti sono aspetti decisamente sopravvalutati!
Siamo esseri umani...e per natura facciamo stupidaggini, mentiamo, scleriamo, facciamo figuracce...etc…EBBENE SIA!
Prendiamo spunto da chi è capace di ironizzarci sopra, dissacrando quell’ansia di perfezione che ci deriva da un mondo che, fin da piccoli ci spinge a portare risultati, eccellere e a competere.
Accogliamo così i nostri difetti, i nostri errori e le nostre semplici ossessioni e scopriamo che siamo belli e forti anche così. 😎
Tutti gli errori fatti, le sconfitte, e le nostre piccole mancanze ci hanno portato a ciò che siamo oggi...ossia MERAVIGLIOSI ESSERI IN EVOLUZIONE. Eh sì siamo diversi ogni giorno e possiamo essere migliori solo se ci liberiamo dalle nostre ansie di piacere al mondo e accettiamo la vita come una scuola di formazione.
🔑 COME FARE in versione pratica? 3 STRATEGIE DA ADOTTARE
1) Ripetersi durante la giornata le nostre buone qualità.
Ci sono due vocine dentro di noi che parlano continuamente. Timoty Gallwey uno dei padri fondatori del Coaching, così come lo conosciamo oggi, etichetta queste discussioni interne con il termine Inner Game. Secondo Gallwey l’inner Game si innesca quando il nostro Se Pensante (Se1) inizia a giudicare le azioni del Se Agente (Se 2). L’obiettivo è cercare di silenziare questo dialogo interiore ogni volta che il nostro Se 1 diventa iper critico, come fare? Ripetiamoci un mantra con le nostre qualità. “Es: io sono brillante, competente, intelligente e porto luce nelle persone.”
Ognuno di noi ha una lista di aggettivi positivi che si auto adduce quando è felice e soddisfatto di se stesso, o al quale mira, un elenco di caratteristiche di come ci piacerebbe essere. Ecco puntiamo su quelli. Ripetiamoli con forza e convinzione (nella testa, allo specchio davanti al bagno, in macchina mentre rientriamo dal lavoro…è indifferente). Cerchiamo di prendere consapevolezza di come dirci cose positive ci da la carica...e ci fa sentire bene.
2) Quando non possiamo fare a meno di criticarci sforziamoci perlomeno di farlo utilizzando TERMINI POSITIVI. Per due motivi:- La biochimica del nostro corpo è fortemente influenzata dalle parole che utilizziamo adrenalina e cortisolo (ormoni dello stress) e serotonina ed endorfine (ormoni della felicità) sono direttamente collegati alle parole che utilizziamo, soprattutto quelle che ci autorivolgiamo. Le parole facile, meglio, costruttivo, etc... comportano reazioni biochimiche totalmente diverse e benefiche rispetto ai loro contrari.
- Le parole che diciamo su di noi vanno ad alimentare la percezione che abbiamo di noi stessi... aumentando o abbassando la nostra autostima, e di conseguenza influenzando il nostro benessere generale. Diverso è come impatto sul nostro corpo e sulla nostra auto percezione dire “oggi sono stato un disastro” rispetto a “oggi avrei potuto fare meglio” (è la parola meglio che fa la differenza😉). Diverso e’ dire “ è difficile” o “è impossibile” rispetto a dire “non è facile”. Difficile e impossibile stimolano cortisolo (ormone dello stress), facile serotonina. So che non sembra semplice... ma basta iniziare a porre attenzione alle parole che utilizziamo , e correggerci ogni volta che utilizziamo termini poco felici per definire noi stessi o la situazione, con il tempo diventerà un’automatismo che gioverà alla nostra serenità.
3) No all’autocommiserazione ... basta piangerci addosso... “sono un disastro” "sono una sfigata" "capitano tutte a me"... oppure ancor peggio farci le domande “perché capitano tutte a me?” "perché non sono capace?"... etc... Il cervello umano ha sue caratteristiche ben precise che servono all’auto conservazione che però in caso di autocommiserazione non sono funzionali al nostro benessere: 1) trova una risposta ad ogni nostra domanda 2) crede sempre a ciò che ci raccontiamo. Si auto condiziona insomma🤨. Se ci diamo degli stupidi e inutili ogni 5 minuti nella giornata... la nostra auto percezione sarà centrata su quei due termini. Ecco spiegato quindi perché autocommiserarsi non è funzionale e al contrario rinforzare la nostra auto percezione con parole incoraggianti e con termini auto riferiti positivi ci aiuta a risollevarci più i fretta e in modo più combattivo dalle difficoltà, dalle delusioni e ci proietta verso un miglioramento.
Siamo stati bravi ma Possiamo fare meglio. Oggi è andata così, ma ci impegneremo perché domani sia più costruttivo, perché “io sono in gamba, trovo soluzioni , sono bravo a parlare con le persone e sono un leader” oppure “perché io sono forte, creativa, so affrontare ogni situazione, e perché mamma mi ha fatto meravigliosa “ oppure “ perché io sono una bella persona dentro e fuori, sono speciale, degno di amore e di attenzioni e troverò la persona giusta per me...” .
Un esempio fresco di ieri? La mia bimba di 9 anni voleva a tutti i costi aiutarmi in cucina 😅,ma ha bruciato il fondo della pentola perché mescolava il pure’ in superficie non muovendo il fondo. Era mortificata... le ho quindi spiegato che si impara anche dagli errori e che aveva appena imparato un trucco in cucina, ossia mescolare sempre toccando il fondo della pentola, altrimenti il fondo si carbonizza e il cibo prende il gusto di bruciato.
Ebbene sì... anche con noi stessi abbiamo il dovere di essere un po’ indulgenti…non solo con i bambini, anche noi abbiamo bisogno di incoraggiamento e di pensieri costruttivi.
Basta con l’auto critica perenne… ogni giorno impariamo lezioni e miglioriamo.
“Non perdo mai o vinco o imparo” - Nelson Mandela